L'Alpinismo Giovanile del Club Alpino Italiano - GianniArchitettoAndrea

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L'Alpinismo Giovanile del Club Alpino Italiano

Dopo 41 anni di attività nel Club Alpino Italinano, attività rivolta ai giovani tramite l'Alpinismo Giovanile, attività per la preparazione degli Accompgnatori, dopo 6 anni di presidenza sezionale svolta in tre mandati, dopo la ristrutturazione del Rifugio Mercatello,
GRAVI eventi e peggiori omissioni sia a livello locale che centrale, mi hanno portato nel 2021 a rassegnare le DIMISSIONI da ogni attività e dalla stessa associazione.
Nella lettera di dimissioni le sommarie ragioni.
Attività svolta nel 2015 dalla sezione di Lucca

A volte preoccupata, spaventata, interessata, raramente svogliata, sempre, alla fine di ogni gita, stanca ma soddisfatta, è l'espressione del volto dei ragazzi. La prima gita di apertura dell'anno dell'Alpinismo Giovanile è di solito semplice e aperta anche ai genitori: tutte le altre iniziative sono solo per i ragazzi perchè il Progetto Educativo del Club Alpino Italiano così suggerisce. Non sono semplici gite in montagna in cui i ragazzi si possono divertire perché se è il giovane il “protagonista … non si può prescindere da una dimensione educativa”.
La gita sul Monte Faeta si è regolarmente svolta, dopo tre rinvii causati dalle non favorevoli previsioni meteo, facendo probabilmente scoprire ai più posti inaspettati e quasi selvaggi, molto vicini alla nostra quotidiana vita cittadina e facendo sentire tutti un po' esploratori nella propria città. L'espressione del volto dei partecipanti quando si raggiunge la meta, qualunque essa sia, è sempre di soddisfazione.
L'Isola di Capraia è stata una proposta molto interessante dal punto di vista naturalistico e ambientale, un po' dispendiosa anche a causa del tempo necessario per il non semplice accesso.
Giochi di arrampicata è da qualche anno impostata dal punto di vista dell'educazione motoria pensata soprattutto al fine della sicurezza in montagna. Fondamentale infatti è il controllo dell'equilibrio ad ogni passo che si fa, ed è facile capire che in un ambiente spesso insidioso come quello montano questo è essenziale. Prima dell'esercizio più ambito, progredire su una parete verticale, si fanno altri giochi per imparare a controllare equilibrio e spostamenti. Non è facile far capire ai ragazzi che non è importante arrivare prima o raggiungere il punto più alto ma è come il singolo movimento viene eseguito. E guarda caso quando viene fatto con la giusta impostazione si ottengono i risultati migliori. In una società dove anche un normale e quotidiano atto del cucinare viene trasformato in una gara all'ultimo sangue, siamo proprio orgogliosamente in controtendenza!

La gita intersezionale è sempre un piacevole incontro, più ludico che tecnico, che consente di far incontrare anche centocinquanta ragazzi Toscani ed Emiliano Romagnoli. I viaggi sono sempre piuttosto lunghi e noiosi ma ogni medaglia ha il suo rovescio.
Tutti sanno che la gita in grotta è di un certo impegno: il buio, l'umidità, il freddo, il fragore della cascata dell'acqua sono tutti elementi che contribuiscono alla ostilità dell'ambiente ipogeo. E l'espressione del volto di una bimba, la mattina al ritrovo per la partenza della gita in grotta, dice già molto chiaramente delle difficoltà che vivrà. Una sana ed efficiente attività commerciale avrebbe dovuto scartare immediatamente un simile elemento, ma una proposta educativa, se tale ed effettiva è, no, non lo prende minimamente in considerazione. Infatti sono bastate poche decine di metri dall'ingresso, i piedi già bagnati, il fragore della cascata, il buio, il freddo direi di no perchè eravamo appena entrati e questo si sente dopo essere stati fermi un pò... scoppia subito una piccola crisi di disagio... immediato il nostro intervento rassicurativo e incredibile l'ottima risposta della bimba che ha superato il disagio e completato l'escursione in grotta senza nessun problema.
E' il metodo del Progetto Educativo che “si basa sul coinvolgimento del giovane in attività divertenti stabilendo con lui un rapporto costruttivo secondo le regole dell'imparare facendo”: sono i ragazzi che devono fare, se serve più tempo si aspetta, se non riescono la prima volta non importa, se hanno bisogno di un incoraggiamento bisogna darlo, ma sono loro che devono fare. Emblematica  l'espressione del volto del ragazzo quando sente il mio resoconto, alla mamma curiosa, per alcune difficoltà vissute durante la gita, ma comunque che era riuscito a superare da solo: assolutamente orgoglioso soddisfatto e contento di quanto era riuscito a fare e che riferivo alla mamma.
Molto bella la gita programmata al Pizzo d'Uccello, ed è sempre divertente passare una notte al rifugio. Non siamo riusciti a raggiungere la vetta più per carenza di accompagnatori e un non previsto ma minaccioso fenomeno meteorologico, che per le difficoltà dei ragazzi ma, se l'attività indicata dal Progetto Educativo “... è essenzialmente, l'escursionismo di montagna finalizzato verso obiettivi didattici programmati inteso come recupero della dimensione del camminare nel rispetto dell'ambiente geografico (naturale e umano)” non è così essenziale raggiungere la cima del monte.  L'espressione del volto dei ragazzi era comunque soddisfatta per il bel giro nella valle e l'ambiente naturale ed antropizzato che abbiamo vissuto.

Siamo tutti volontari e questo è un altro elemento che caratterizza in modo inequivocabile la proposta nei confronti dei ragazzi che il Club Alpino Italiano ha espresso con il “Progetto Educativo”. Siamo volontari ma dobbiamo garantire qualità e sicurezza in tutte le attività che vengono proposte, dobbiamo seguire corsi di formazione e di aggiornamento continuamente. A volte, il tempo tiranno, non consente di completare tutti gli impegni presi e per questo, purtroppo, nel 2015 non siamo riusciti ad organizzare alcune iniziative che erano state programmate: pazienza... Fondamentale però è garantire sempre e comunque la sicurezza e la qualità indicata dal CAI ed organizzare gite che non siano solo semplici “gite” in montagna per lasciare poi solo all'espressione del volto dei ragazzi il ringraziamento per l'impegno e il lavoro organizzativo svolto da tutti gli Accompagnatori.

Accompagnatore Nazionale di Alpinismo Giovanile
Andrea GIANNI
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